Dal 1° gennaio 2022 è entrata in vigore una riforma prevista dal D.Lgs. n.170 del 4 novembre 2021 che prevede delle modifiche al Codice del Consumo, impattando significativamente sull’operatività di tutti i siti di commercio elettronico (di beni materiali e di beni digitali) poiché riguarda alcuni aspetti del rapporto “e-commerce-consumatore”.
La riforma rafforza gli obblighi informativi dei titolari di siti e-commerce in tema di garanzia legale, il diritto più importante per i consumatori, e va ad integrare l’informativa di molte condizioni generali di vendita in essere, considerate carenti dal legislatore.
È quindi necessario per tutti i siti di commercio elettronico prendere visione del nuovo Codice del Consumo e adeguare i propri termini di vendita con i nuovi obblighi per evitare contestazioni da parte degli utenti o contravvenzioni.
Le principali novità del Codice del Consumo
La riforma al Codice del Consumo prevede che il sito e-commerce debba informare l’utente in merito a:
1) idoneità dei beni alle esigenze del consumatore;
2) conformità dei beni alla descrizione, a quanto indicato nella pubblicità e nelle comunicazioni post-vendita;
3) caratteristiche del prodotto venduto;
4) i costi su servizi o beni che sono necessari per usufruire pienamente di quanto acquistato online.
E introduce nuovi termini da indicare nelle condizioni generali di vendita.
Attualmente il Codice del Consumo prevedere che il sito e-commerce sia responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene, qualora il difetto si manifesti entro due anni dall’acquisto. Con la riforma, la presunzione sui difetti di conformità dei beni passa da 6 mesi a 12 mesi, implicando che i difetti evidenziati entro 12 mesi dalla ricezione del bene esistessero già al momento della consegna.
Per i prodotti digitali la presunzione viene implementata per tutta la durata della fornitura, fatta salva l’ipotesi che sia incompatibile con la natura del bene o con la natura del difetto di conformità.
Il consumatore viene maggiormente tutelato
Con l’aggiornamento del Codice del Consumo:
“Il consumatore può rifiutarsi di eseguire il pagamento di qualsiasi parte di prezzo fino a quando il sito di commercio elettronico non adempie ai propri obblighi sulla garanzia legale.”
Restano in vigore i benefici in capo al consumatore in caso di difetto di conformità del prodotto, del ripristino della conformità così come il diritto di ricevere una riduzione proporzionale del prezzo, oppure di richiedere la risoluzione del contratto alle condizioni previste dal Codice del Consumo.
Novità per la vendita di beni digitali
Le nuove norme in vigore prevedono che i siti di commercio elettronico debbano adempiere l’obbligo di fornire il prodotto digitale quando:
- il contenuto digitale o qualunque mezzo idoneo per accedere al contenuto digitale o per scaricarlo è reso disponibile o accessibile al consumatore
- il servizio digitale è reso accessibile al consumatore o a un impianto fisico o virtuale scelto da quest’ultimo.
Gli obblighi introdotti vengono applicati anche sui termini di modifica del prodotto/servizio digitale.
Sono comunque previste delle disposizioni specifiche per quanto riguarda la modifica del contenuto o servizio digitale da parte del professionista, il che può avvenire solo:
- se previsto dalle condizioni generali con una motivazione valida,
- la modifica è realizzata senza costi aggiuntivi per il consumatore,
- il consumatore è informato in modo chiaro e comprensibile della modifica;
- se la modifica incide negativamente sull’utilizzo del bene o servizio digitale, qualora il consumatore sia informato, con un anticipo ragionevole su un supporto durevole (es.: email), sulle modalità e il momento in cui viene effettuata la modifica e della sua possibilità di recedere dal contratto o circa la possibilità di mantenere il contenuto digitale o il servizio digitale senza tale modifica.
In caso di recesso dal contratto, il consumatore ha diritto a ricevere il rimborso del corrispettivo pagato.
Rischi in caso di non adeguamento
I diritti del consumatore sono inderogabili.
In caso di non adeguamento, una verifica della AGCM (l'Autorità che sanziona i siti e-commerce che violano il Codice del Consumo) espone il sito e-commerce a un elevato rischio di sanzioni: si parte da un minimo di 5.000 euro fino a un massimo di 5 milioni di euro.
Le sanzioni sono sempre parametrate a diversi fattori come:
- gravità e durata del comportamento
- fatturato aziendale
- eventuale "riparazione" del sito di commercio elettronico.
In conclusione: conviene adeguare il prima possibile i termini di vendita del vostro e-commerce alla riforma del Codice del Consumo.